Ho l’influenza: mi alleno?
Tempo di lettura: 3 minutiFare sport fa bene alla salute e aiuta a rinforzare le difese immunitarie; tuttavia, non siamo adamantine e capita anche a noi di ammalarci. In tal caso, cosa è meglio fare?
Riassuntone
Potersi allenare mentre si è malaticce dipende da cosa si ha. Un banale raffreddore non dovrebbe essere una scusa per rannicchiarsi sotto le coperte, ma d’altro canto non è nemmeno una genialata correre al freddo quando si ha la febbre.
Ci sono alcune linee guida “facili” che suggeriscono di continuare ad allenarsi quando i sintomi interessano solo dal collo in su (ad esempio naso chiuso o mal di gola) e di smettere quando sono dal collo in giù (brividi, crampi muscolari, nausea…). Tuttavia, come un po’ tutte le cose, dipende anche dalla gravità e dal contesto: se devo andare in palestra con un raffreddore gigantesco, forse faccio prima a stare a casa.
Vediamo allora cosa dicono gli esperti su ognuna delle tipiche malattie medioleggere stagionali.
Raffreddore “medio”: allenati pure
Per quanto fastidioso, il raffreddore non impedisce di fare sport. Anzi, spesso muoversi aiuta la circolazione sanguigna e a stappare (almeno momentaneamente) le vie aeree. Tuttavia, considera di ridurre un po’ sia l’intensità che la durata dell’allenamento, per non affaticarti troppo e inutilmente.
Se il raffreddore è proprio invalidante, invece, non farti problemi a prendere una pausa!
Se decidi di andare in palestra, ricorda sempre di rispettare gli altri e di pulire gli attrezzi dopo ogni utilizzo.
Mal di gola: tutto ok
A meno che tu non abbia veri e propri problemi di deglutizione che ti impediscono di vivere, un leggero mal di gola non dà problemi durante l’attività sportiva.
Allergia: attenzione
Di per sé, il raffreddore da fieno o gli altri sintomi dell’allergia non precludono l’attività sportiva. Attenzione però alla scelta dei luoghi dove allenarti: se soffri di allergia alla polvere e stai in una palestra polverosa, forse conviene cambiarla. Discorso opposto per chi soffre i pollini: uscire a correre durante la stagione della fioritura della tua pianta preferita, magari in una giornata pure secca e ventosa, è un invito a nozze per l’inalazione di sostanze indesiderate. Quindi, calibra bene quando o dove allenarti, per non stare male inutilmente!
Ah, e se prendi antistaminici o cortisone, fai attenzione se partecipi alle gare, perché alcune sostanze sono classificate come dopanti: chiedi un nulla osta al tuo medico prima di incorrere in sanzioni.
Febbre: riposa
La febbre aumenta la temperatura del corpo e causa debolezza: oltre che a rischio disidratazione, sei anche a rischio infortuni. Meglio prendersi una pausa per riprendersi al meglio. Anche dopo che la febbre è passata, gli esperti consigliano di non riprendere a cannone, ma fare un paio di sedute più blande per riprendere confidenza.
Nemmeno prendere una Tachipirina e fare l’eroe è il massimo, perché si rischia solo di prolungare il periodo di malattia. Prendersi qualche giorno di riposo per rimettersi in forze non diminuirà certo la tua performance!
Mal di stomaco o nausea: riposa
Sono tutti sintomi invalidanti, che potrebbero peggiorare facendo sport, specialmente se intenso. Vale il discorso fatto per la febbre: prendi qualche giorno per rimetterti a dovere.
Tosse intensa: fai attenzione
In questo caso devi ponderare l’intensità della tosse e capire quanto potrebbe intralciare l’allenamento. Se dai qualche colpo sporadico, non c’è nulla di male ad andare a sgambettare; ma se la tosse è grassa e persistente, oltre a farti vedere da un medico, dovresti prestare attenzione al fatto che potrebbe interrompere i tuoi esercizi o distrarti durante l’esecuzione – e magari impestare qualcun altro! Quindi, ascolta il tuo corpo e i medici, per capire se vale davvero la pena fare uno sforzo, oppure è meglio prendersi una pausetta.
Prevenire è meglio che curare
Neanche a dirlo, la cosa migliore sarebbe evitare di ammalarsi! Se già sei una persona attiva, allora il tuo rischio di contrarre malattie stagionali è più basso rispetto ai sedentari. Ci sono però dei momenti più sensibili di altri: quando si corre all’aperto e fa particolarmente freddo, perché oltre a raffreddare il corpo (e quindi esporci a possibili infortuni) si inalano abbondanti quantità di aria fredda non proprio amica della gola; e dopo aver terminato l’allenamento, perché il corpo è affaticato e in fase di recupero. In questi momenti in particolare, pensiamo a coprirci bene e a non fare gli smargiassi. Per il resto, viva lo sport!
Bibliografia
[1] Kubala J., Mathe J., “Working Out While Sick: Good or Bad?”, healthline, 2021
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[4] Weidner, Thomas G., and Thomas L. Sevier. “Sport, exercise, and the common cold.” Journal of athletic training 31.2 (1996): 154.
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