Calze a compressione graduata durante l'allenamento

Compressione graduata durante o dopo l’attività sportiva?

Tempo di lettura: 4 minuti

Le calze a compressione graduata portano diversi benefici alle gambe: aiutando la circolazione sanguigna, permettono di tenere sotto controllo vene varicose e trombi, ma anche di ridurre l’affaticamento e il gonfiore delle gambe stesse. In un altro articolo, abbiamo parlato di come funzionano e di come sceglierle. Ora, vediamo se possono dare una marcia in più a chi fa sport.

Breve ripassone: cosa sono le calze a compressione graduata

Avrai sicuramente visto, magari in televisione o dal vivo, corridori o ciclisti che indossano calzettoni coloratissimi che sembrano strizzare i polpacci. Ecco, quelle sono (la maggior parte delle volte: qualche atleta è solo kitch!) calze a compressione graduata. La loro peculiarità non sta nei colori vivaci, ma nella pressione che, grazie al loro tessuto elastico, inducono dalla caviglia fino al ginocchio. Tale pressione non è uniforme ma è graduata, dal basso verso l’alto, per meglio indirizzare il flusso sanguigno venoso.

La pressione fornita da queste calze non è elevatissima – quelle per uso terapeutico, ad esempio conto i trombi sanguigni, sono molto più comprimenti – ma è sufficiente a fornire alcuni benefici ad atleti ed atlete durante la pratica sportiva. Tali benefici non sono universali, né le calze sono una panacea; tuttavia, possono garantire una piccola marcia in più in molti sport.

Il beneficio principale della compressione graduata

Iniziamo a mettere subito in chiaro un punto fondamentale: l’effetto principale delle calze a compressione graduata è accelerare il recupero muscolare. Diversi studi, eseguiti sia su atleti professionisti che amatoriali, hanno appurato che questo tipo di indumento non migliora la performance cardiorespiratoria, né le prestazioni generali durante l’attività sportiva. Tuttavia, altrettanti studi, uniti alla pratica di moltissimi atleti e atlete, hanno riscontrato che le calze aiutano a contrastare l’indolenzimento dopo un’attività fisica intensa e a velocizzare i tempi di recupero. Questo, a patto che venissero indossate per diverse ore dopo l’attività fisica, non solo per qualche minuto.

Perché indossarle durante l’attività sportiva? E in quale attività sportiva?

Se il beneficio principale è a livello di recupero post-sport, una domanda sorge spontanea: perché molti atleti le indossano anche durante maratone o altre competizioni?

Fondamentalmente, per anticipare gli effetti benefici del recupero. Inoltre, durante corse lunghe e faticose – per diversi kilometri o in salita, ad esempio – gli effetti del recupero attivo si fanno leggermente sentire anche durante la competizione, così da ritardare leggermente l’esaurimento delle gambe. Quest’ultimo effetto, però, diventa particolarmente significativo per gli atleti di alto livello.

Passiamo quindi alla seconda domanda da un milione di dollari: per quali attività sportive sono più indicate le calze a compressione graduata?

Innanzitutto, per gli sport di resistenza, specialmente quelli che richiedono sforzi che variano nel tempo. Ad esempio, corse campestri o su strada, oppure ciclismo su lunghe distanze. In questi casi, come anticipato, le calze aiutano a diminuire le micro-infiammazioni ai muscoli e anticipano il processo di recupero. Indossate anche durante le ore successive all’attività sportiva, contribuiscono a ridurre l’affaticamento post-sport e ad accelerare il recupero muscolare.

Questi meccanismi di recupero muscolare e contenimento dell’affaticamento aiutano anche in esercizi come sollevamento di pesi o ad alta intensità intervallata (HIIT – high intensity interval training). Sebbene le calze non diano benefici netti in termini di prestazione (non aiutano a sollevare più pesi), accelerano il recupero durante le brevi pause, consentendo di ritardare l’affaticamento muscolare. Pensa che, nel basket, le calze sportive a compressione graduate furono molto usate da campioni come Kobe Bryant prima di venire vietate dai commissari della federazione. Nelle discipline atletiche, molti saltatori e saltatrici di alto, lungo, triplo o asta usano questo tipo di calze per accelerare il ripristino muscolare tra un salto e l’altro. Un’ultima tipologia sono le maratone. In questo caso, sono stati registrati episodi di coaguli sanguigni alle gambe più frequenti del normale. Le calze a compressione graduata sono quindi decisamente consigliate durante e dopo la gara per contrastare questi problemi.

Per quanto tempo indossarle?

Dopo l’attività sportiva, sarebbe meglio indossare le calze a compressione graduata per diverse ore (tranquillamente più di 6) per poter beneficiare dei loro effetti. Tenerle su giusto un paio d’ore non serve a granché. Indossarle d’estate, poi, aiuta particolarmente a contrastare la dilatazione dei vasi sanguigni e il gonfiore alle gambe dovuto sia al caldo che alle varie attività fisiche. In questo caso, diversi esperti suggeriscono di indossarle appena svegli e tenerle su tutto il giorno, come se fossero normali gambaletti. Dato che la compressione delle calze non terapeutiche non richiede tessuti estremamente spessi, non dovrebbero causare problemi di sudore o irritazione. Se fossero scomode, si potrebbe cercare un altro modello.

Aiutano a contrastare la ritenzione idrica?

Quante donne hanno cercato di combinare sport e compressione graduata per combattere cellulite e ritenzione idrica? Allora, tanto per iniziare ricordiamo che le due cose sono differenti. La ritenzione idrica è associata a un accumulo di fluidi nei tessuti ed è connessa a varie cause che alterano la microcircolazione. La cellulite, invece, è associata all’infiammazione dei setti fibrosi (fasci di cellule, in buona sostanza). 

Fatto questo breve disclaimer, ci sono una buona e una cattiva notizia.

Quella buona è che la compressione graduata può essere una buona alleata contro la ritenzione idrica, dato che aiuta a indirizzare il flusso venoso sulla “strada giusta” e supporta la microcircolazione. Aggiungi che fare sport è uno dei metodi cardine per combattere la ritenzione idrica e la combo è fatta. Attenzione, però, a non pretendere troppo né troppo in fretta: nessuno dei due rimedi è miracoloso, mentre la costanza è la nostra migliore alleata. La brutta notizia riguarda, invece, la cellulite. Come scritto in un altro articolo, alcuni studi pilota hanno osservato un leggero miglioramento combinando allenamenti da palestra e pressoterapia, ma è ancora troppo presto per tirare verdetti conclusivi. Su questo versante, occorrerà portare ancora pazienza.

Per concludere

Le calze a compressione graduata hanno un buon successo tra sportivi e sportive, e per buone ragioni: aiutano a supportare i muscoli durante gli esercizi e durante il periodo di recupero, sostenendone la circolazione venosa. Sebbene non siano associate a un aumento delle prestazioni, indossarle durante e dopo l’attività fisica aumenta il benessere delle gambe, specialmente in alcuni tipi di sport. Possono essere quindi indossate spesso e volentieri – ma prendete almeno un paio di ricambio! Per completezza: tutti questi consigli sono per persone in salute e senza problemi cutanei o cardiovascolari. Le calze non terapeutiche (pressione alla caviglia inferire ai 15 mmHg) non presentano compressioni tali da portare a controindicazioni, sebbene facciano già un buon lavoro. Tuttavia, in caso di arrossamenti sospetti o conoscendo patologie o predisposizioni, è sempre bene chiedere un parere al tuo medico.

Bibliografia

Ali Ajmol, et al. “Graduated compression stockings: physiological and perceptual responses during and after exercise” Journal of sports sciences 25.4 (2007): 413-419.

Hu Jonathan, et al. “Lower limb graduated compression garments modulate autonomic nervous system and improve post-training recovery measured via heart rate variability” International Journal of Exercise Science 13.7 (2020): 1794.

Mota Gustavo R., et al. “Effects of wearing compression stockings on exercise performance and associated indicators: A systematic review” Open Access Journal of Sports Medicine 11 (2020): 29.

Lim Chung Sim, and Alun H. Davies. “Graduated compression stockings” Cmaj 186.10 (2014): E391-E398.

Priego J. I., et al. “Long-term effects of graduated compression stockings on cardiorespiratory performance” Biology of Sport 32.3 (2015): 219.

Perrey Stéphane, et al. “Graduated compression stockings and delayed onset muscle soreness (P105)” The engineering of sport 7.1 (2008): 547-554.

gothamsiti
alfred@gothamsiti.it