Donne e uomini respirano diversamente

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Ci sono davvero differenze tra uomini e donne o si tratta solamente di costruzioni socio-culturali? A questa domanda non è facile rispondere, ma ora vi regaliamo questo curioso articolo su una cosa che donne e uomini fanno davvero in modo diverso, cioè respirare! Questa notizia è di fondamentale importanza? No, però è una curiosità divertente!

Andiamo subito al punto

La notiziona di cui vi vogliamo raccontare è che, come emerge da un recente studio uscito su “Physiological Measurements”, uomini e donne hanno modi di respirare leggermente diversi.

Ma facciamo un passo indietro, per cercare di capire cosa si intende, e perché si tratta di una scoperta nuova. Partiamo dalla domanda, legittima, che si sono fatti alcuni ricercatori del Centro Medico Universitario Schleswig-Holstein di Kiel, in Germania: come facciamo a monitorare la ventilazione e l’attività polmonare delle persone? Tra le tecniche disponibili, una recente è particolarmente utile: si tratta della tomografia a impedenza elettrica (EIT), una tecnica di imaging (ossia, un modo per fare “fotografie” dell’interno del corpo) non invasiva e priva di radiazioni, che misura l’attività dei polmoni tramite elettrodi.

Una volta settata la tecnica di misurazione, i ricercatori si sono posti un’altra domanda, altrettanto legittima: ci sono differenze nel modo in cui uomini e donne respirano? Hanno quindi condotto uno studio dettagliato su un ampio gruppo di volontari, per indagare su come il sesso biologico influisca sulle misurazioni EIT. I risultati suggeriscono l’esistenza di differenze fondamentali.

Cosa è stato fatto

Il team ha esaminato le registrazioni EIT ottenute durante circa un minuto di respirazione tranquilla e rilassata (nota come respirazione mareale), con il soggetto seduto. Niente sforzi, né stress: semplicemente, respiravano tutti normalmente, uomini e donne. Fatte le misurazioni, sono stati analizzati i dati. Come tutti gli studi medici e fisiologici, esiste sempre una certa variabilità tra ogni persona, il che rende l’analisi dei dati non adamantina come gli esperimenti in fisica: c’è molta variabilità, e la statistica deve essere calibrata bene. È per questo che, quando leggete di risultati “universali” su riviste o pubblicità, dovreste sempre essere scettiche: si tratta di medie, e non per forza si applicheranno a voi. Un po’ di “deviazione” dalla media, di “imperfezione”, ci sta sempre, sia a livello fisiologico che statistico, e non dovrebbe creare crucci!

Ma torniamo a noi. Una volta analizzati i dati, questi sono stati aggregati tra uomini e tra donne. Fare confronti tra gruppi di persone, anziché tra singoli, garantisce risultati più sensati e informativi. Nel complesso, i risultati dei sottogruppi maschili e femminili hanno rivelato differenze significative nella distribuzione della ventilazione tra uomini e donne. In pratica, ci sono leggere, ma costanti, differenze nel modo in cui donne e uomini riempiono i polmoni. Senza perderci in dettagli, il succo è che le donne respirano in modo più omogeneo degli uomini. Non è che respirino “meglio”, ma sicuramente sono più simmetriche.

I ricercatori concludono che la distribuzione della ventilazione è influenzata dal sesso biologico, con la variazione più evidente – l’asimmetria tra polmone destro e sinistro – significativamente più alta negli uomini rispetto alle donne. Una possibile motivazione può essere ricondotta, almeno in parte, alle differenze nell’anatomia del torace: il ventricolo sinistro è molto più grande negli uomini che nelle donne, e occupa più spazio a scapito del polmone. Un’altra possibile causa potrebbe essere la meccanica della respirazione: le differenze nell’anatomia scheletrica del torace fanno sì che le donne eseguano principalmente la respirazione toracica, mentre gli uomini eseguono principalmente la respirazione addominale, che crea un maggiore movimento del diaframma.

E quindi?

Certo, questo non è un risultato che cambierà il mondo a partire da domani. Si stava bene anche senza sapere che donne e uomini respirano in modo differente. Eppure, potrebbe essere utile per vari studi futuri.
Innanzitutto, perché si è scoperta una cosa nuova, che consentirà di interpretare meglio futuri risultati ottenuti con la EIT. Si tratta di una tecnica abbastanza recente, ma che può venire utilizzata sia in ambito medico che in ambito sportivo. Sapere che ci sono differenze sostanziali tra uomini e donne permetterà di calibrare bene la tecnologia e ottenere risultati più “giusti”, senza pregiudizi di genere.
In secondo luogo, perché comunque è un risultato che ricorda che uomini e donne non sono perfettamente uguali, e che, se vogliamo migliorare la salute sia degli uni che delle altre, prestare attenzione a tanti piccoli dettagli può fare la differenza. In maniera simile, stanno venendo ampliati gli studi su alcuni farmaci, e si stanno differenziando alcuni programmi di allenamento affinché siano più rispettosi delle proprie peculiarità fisiologiche.

Bibliografia

[1] Frerichs, I., Händel, C., Becher, T., & Schädler, D. (2024). Sex differences in chest electrical impedance tomography findings. Physiological Measurement, 45(7), 075005.
[2] Adler A et al 2009 GREIT: a unified approach to 2D linear EIT reconstruction of lung images Physiol. Meas. 30 S35–55
[3] Freeman, T, “Lung images reveal how breathing distribution differs between the sexes”, PhysicsWorld, 16/07/2024