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Ectomorfo, mesomorfo, endomorfo

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Probabilmente, almeno una volta durante le chiacchiere da palestra, ti sarà capitato di sentir parlare di “tipo ectomorfo, endomorfo o mesomorfo” e di quanto questa classificazione sia cruciale a determinare il tipo di allenamento e di alimentazione per donarti un corpo perfetto. Ecco, in realtà le cose sono un po’ più complicate.

I somatotipi: le origini

Ectomorfo, endomorfo o mesomorfo sono i tre “somatotipi” (o tipi di corpo) introdotti negli anni ’40 dallo psicologo americano William Sheldon. Il suo interesse non era tanto il riconoscimento delle strutture corporee delle persone, quanto la correlazione di questi “tipi” di corpo con la personalità e le caratteristiche psicologiche. L’idea, in linea con molte teorie anatomiche diffuse tra ‘800 e ‘900, era semplice: il tuo aspetto corporeo è correlato al tuo comportamento. 

Identificò quindi tre “tipi” fondamentali di corporatura, classificandoli in base alle caratteristiche fisiologiche degli embrioni, i quali presentano tre “foglietti”: l’endoderma (da cui si sviluppa l’apparato digestivo e respiratorio), il mesoderma (da cui origina il muscolo scheletrico, il cuore e i vasi sanguigni) e l’ectoderma (da cui origina la pelle e il sistema nervoso). In seguito, Sheldon tentò di correlare la personalità alle caratteristiche fisiche. Un soggetto endomorfo, dalle “ossa grosse”, tondeggiante e poco tonico, sarà gioviale ma lento e pigro; quello mesomorfo, muscolare e bilanciato, sarà brillante e amante dell’avventura; quello ectomorfo, gracile e longilineo, sarà introverso e timido. 

Questa pretesa di predire lo sviluppo psichico a partire da caratteristiche fisiche, peraltro mai misurate con completa oggettività, fu confutata nei decenni successivi, ma ancora sopravvive nei pregiudizi comportamentali; ad esempio, le persone grassocce sono spesso associate a una prima impressione di pigrizia, come anche osservato in numerosi studi di psicologia sperimentale. Sono pregiudizi spesso falsi (la componente genetica, sociale, o anche diverse malattie possono giocare un ruolo decisamente maggiore della “volontà”) ma dure a morire. Anche la pretesa di poter predire perfettamente lo sviluppo fisico e psichico dalla composizione embrionale (ammesso e non concesso che si possa misurare con precisione…) ha perso di credibilità. 

In generale, i somatotipi come furono inizialmente formulati hanno perso di rilevanza tra la comunità scientifica e sono considerati obsoleti. Tuttavia, i nomi dati ai tre “tipi” corporei ancora sopravvivono tra allenatori e professionisti dello sport, per cercare caratteristiche comuni alle persone che vogliono allenarsi e provare a personalizzare dieta e allenamenti.

Breve descrizione dei tipi

La descrizione qui proposta ha carattere puramente informativo, per soddisfare la curiosità di chi sente altre persone parlare di somatotipi. Non ha assolutamente valore prescrittivo, né è un suggerimento ad incasellarti in una di queste categorie: non esiste alcuna evidenza scientifica che supporti l’utilità di questo metodo.

Esistono certamente variabilità metaboliche inter-, ma anche intra-individuali (in base al livello di condizionamento, stato nutrizionale, composizione corporea o variabilità genetica), che possono motivare certe scelte piuttosto di altre. Tuttavia, queste non sono dettate da alcun biotipo, bensì da caratteristiche uniche e individuali. 

Endomorfo

Accumula grasso con facilità (“metabolismo lento”) e ha spesso un’elevata percentuale di grasso corporeo. Ha spalle curve e strette e un fisico tondeggiante con addome sporgente. Dovrebbero eccellere in sport di forza e di contatto, e puntare su allenamenti per perdere grasso e migliorare la capacità cardiorespiratoria.

Mesomorfo

Ha poco grasso e molta muscolatura, tende a bruciare in fretta ciò che mangia e sviluppa naturalmente un fisico “perfetto”. Sarebbero adatti a tutti gli sport, in particolare corsa, calcio, pallacanestro e similari. Il loro allenamento tende a concentrarsi sui gesti delle specifiche discipline sportive e a mantenere costanza nell’esercizio.

Ectomorfo

L’ectomorfo è l’hard-gainer per eccellenza, ossia ci mette secoli a costruire massa muscolare. È alto, esile, con ossatura minuta, una muscolatura scarsa e una percentuale di grasso molto bassa. Sono quelli che, in palestra, dovrebbero sfondarsi di allenamenti di forza anaerobica, oltre a necessitare di diete ricche di proteine e, magari, integratori. 

Naturalmente, nessuno è “puramente” di un tipo o di un altro, ma è stata sviluppata una scala per valutare, da 1 a 7, “quanto ecto-meso-endo-morfo” uno sia. Purtroppo, i criteri di valutazioni non sono precisi e codificati.

La composizione corporea non è una sentenza

Come accennato, i somatotipi non vengono più utilizzati per predire le caratteristiche psicologiche di una persona, né per determinare che fisico una persona avrà per tutta la vita. Viceversa, per come vengono ad oggi accettati, riflettono una fotografia piuttosto generica di come la fisiologia di una persona stia funzionando in un determinato momento della vita. Il somatotipo osservabile rappresenta l’attuale somma delle scelte di vita, di alimentazione e di allenamento, combinate con una varietà di fattori non controllabili, sia genetici che ambientali.

I somatotipi sono a volte usati per tratteggiare alcune linee guida su come approcciare l’allenamento iniziale di una persona. Questa, però, potrà anche “cambiare tipo” nel corso della vita, a causa di condizionamento, attività fisica, alimentazione, cambiamenti ormonali o malattie, o altro ancora. 

Nella scelta dell’allenamento e della dieta, in realtà, più che il somatotipo fanno le valutazioni di nutrizionisti e preparatori esperti, oltre agli obiettivi specifici dell’atleta e la sua costanza. 

Certo, a volte le caratteristiche si sovrappongono. Per esempio, a un estremo dello spettro, una persona che ha facile accesso a cibo di alta qualità, fa abitualmente scelte alimentari sane, è priva di malattie croniche e si allena costantemente a intensità progressivamente più elevate avrà una composizione corporea più funzionale, muscolare e magra. Al contrario, chi sta sempre seduto tutto il giorno e mangia un sacco di calorie in eccesso svilupperà la “rotondità morbida” indicata nella classificazione originale di Sheldon degli endomorfi. Ma si tratta di correlazioni modificabili, non di cause.

Bibliografia

[1] Enciclopedia Britannica, “Somatotype” (aggiornato a Maggio 2022)

[2] A. Zalesky, Body Types Explained: Are You an Ectomorph, Endomorph, or a Mesomorph?”, GQ, 23/08/2021

[3] Hu, Ying, et al. “First impressions of personality traits from body shapes.” Psychological Science 29.12 (2018): 1969-1983.

[4] A. Payne, “Body types, mesomorph, endomorph and ectomorph explained”, National Academy of Sports Medicine, 2022

[5] Toth, T., Michalikova, M., Bednarcikova, L., Zivacak, J., & Kneppo, P. (2014). “Somatotypes in Sport”. Acta Mechanica et Automatica (2014), 8(1). 

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