Fibromialgia: come lo sport aiuta
Tempo di lettura: 4 minutiUna malattia spesso invalidante, ma difficile da diagnosticare e da curare, è la fibromialgia. Balzata agli onori di cronaca per aver costretto Lady Gaga ad annullare diverse date del suo tour del 2019, la fibromialgia colpisce quasi due milioni di italiani e italiane, ma molti aspetti sono ancora poco conosciuti. Si sa, però, che l’attività fisica aiuta a prevenirla e ad attenuarne i sintomi.
Che cos’è
La fibromialgia è un disturbo caratterizzato da dolori muscolo-scheletrici diffusi, anche senza segni di infiammazione, accompagnati da affaticamento, problemi di sonno, memoria e umore. Si tratta di una condizione reumatica cronica, ossia che non guarisce nel tempo da sola, e non esistono medicinali in grado di curarla definitivamente.
Le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare la fibromialgia rispetto agli uomini. Tra i quasi due milioni di pazienti italiani, la maggior parte sono donne in età adulta. Molte soffrono anche di cefalea tensiva (mal di testa lieve ma costante), disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), sindrome dell’intestino irritabile, ansia e depressione. Inoltre, il dolore cronico deteriora la qualità del sonno, con tutte le problematiche che ne conseguono in termini di salute fisica e benessere psicologico.
Sintomi
La fibromialgia è particolarmente difficile da diagnosticare perché avviene anche in assenza di infiammazione, mentre i sintomi possono spesso venire confusi con quelli di altri disturbi muscolari. Per questo occorre affidarsi a specialisti in gamba e, a volte, sopportare vari esami per ottenere una diagnosi puntuale.
Il principale sintomo della fibromialgia è il dolore diffuso (presente su entrambi i lati del corpo, sopra e sotto la vita), spesso descritto come un dolore sordo e costante che dura da almeno tre mesi.
Inoltre, i pazienti lamentano spesso una forte stanchezza, anche quando riferiscono di aver dormito a lungo. Il sonno è spesso disturbato dal dolore e molte persone fibromialgiche presentano altri disturbi, come l’apnea notturna e la sindrome delle gambe senza riposo (sensazione di irrequietezza a una o a entrambe le gambe, con il bisogno impellente di muoverle, quando ci si rilassa o si va a dormire).
Infine, sono numerosi i casi di difficoltà cognitive. Un sintomo comunemente definito “fibro nebbia” compromette la capacità di concentrarsi, di prestare attenzione e di riflettere sui compiti mentali. Non è chiaro se sia un disturbo diretto della malattia o conseguente al dolore e ai disturbi del sonno.
Cause e trattamenti
La fibromialgia non è una condizione psichica o un disturbo psicosomatico. Molti ricercatori ritengono che una qualche stimolazione nervosa ripetuta provochi un cambiamento nel cervello e nel midollo spinale delle persone affette da fibromialgia. Questo cambiamento comporta un aumento anomalo dei livelli di alcune sostanze chimiche nel cervello che segnalano il dolore.
Inoltre, i recettori del dolore del cervello sembrano sviluppare una sorta di memoria del dolore e diventano sensibilizzati; possono quindi reagire in modo eccessivo a segnali dolorosi e non. In pratica, sembra che sia una malattia dovuta a un cambiamento dei segnali nervosi che mediano le sensazioni di dolore.
Non si conosce bene quale siano le cause scatenanti. A volte i dolori cominciano in sordina e si aggravano con il passare del tempo; altre volte compaiono improvvisamente, magari dopo un forte stress fisico o anche psicologico. I fattori che portano a questi cambiamenti sono probabilmente molti, tra cui la genetica: è infatti possibile, ma non provato, che esistano alcune mutazioni che rendono più suscettibili. Alcune malattie infettive, inoltre, sembrano scatenare o aggravare la fibromialgia. La fibromialgia può talvolta essere provocata da un evento fisico, come un incidente stradale. Anche lo stress psicologico prolungato può scatenare il disturbo.
Purtroppo, non conoscendo precisamente le cause, è anche difficile realizzare campagne di prevenzione precoce, o risalire esattamente a una causa scatenante e trattarla direttamente. Sebbene non esista una cura per la fibromialgia, una serie di farmaci può aiutare a controllare i sintomi e migliorare la qualità del sonno. La dieta è un altro fattore che aiuta molti pazienti: in generale, si raccomanda di prediligere carboidrati complessi, evitare la caffeina, preferire pesce e carni bianche a carni rosse ed insaccati, limitare il consumo di alimenti raffinati e confezionati, consumare verdure e frutta fresca, ed evitare fritti e condimenti elaborati. Esistono anche molteplici terapie alternative che, a detta dei pazienti, aiutano a ridurre lo stress e alleviare il dolore, ma nessuna è duratura. Lo sport è un’altra via.
Allenamento fisico e fibromialgia
Se già provi dolore cronico e affaticamento, fare sport potrebbe non essere in cima ai tuoi pensieri. Addirittura, sono noti i circoli viziosi in cui il paziente fibromialgico diminuisce progressivamente la sua attività motoria, spesso con un aumento del dolore e via discorrendo.
L’esercizio fisico è, invece, sempre più diffuso nelle raccomandazioni mediche per aiutare a trattare i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Che si tratti di passeggiate quotidiane, stretching, nuoto, yoga, tai chi o pilates, i programmi di esercizio aerobico a basso impatto possono mantenerti in forma nonostante la fibromialgia e possono contribuire a ridurre il dolore.
In effetti, un tempo i medici pensavano che l’esercizio fisico potesse peggiorare i sintomi della fibromialgia o accelerare la malattia. Quindi, incoraggiavano i pazienti a cercare il riposo e non l’attività fisica. Ma recenti studi scientifici hanno ribaltato le precedenti credenze, dimostrando che gli esercizi leggeri ma costanti sono sicuri e necessari. Tanto per cominciare, lo sport aerobico leggero aiuta a controllare il peso e mantiene in salute muscoli, cuore e polmoni. Inoltre, permette di dare ampiezza di movimento ai muscoli e alle articolazioni doloranti, migliora la qualità del sonno, riduce dei livelli di ansia e depressione, e allevia lo stress associato a una malattia cronica.
Gi esercizi migliori sono quelli di allungamento e mobilità, l’attività aerobica e di forza “leggera” (ricorda di non affaticare mai i muscoli oltre la loro sopportazione, per non avere dolori collaterali), anche in acqua (meglio se tiepida, per dare sollievo al corpo).
Spesso si fa fatica a iniziare o si cerca di strafare. Come in tutti i casi di malattie, l’approccio allo sport dovrebbe invece essere graduale e progressivo, meglio ancora se supervisionato da un preparatore esperto e preparato a gestire persone doloranti. Man mano che prenderai confidenza con gli esercizi e il tuo corpo, potrai poi gestire una routine, con allenamenti circa tre volte alla settimana da 30-40 minuti per volta, che diano sollievo fisico, costanza e benessere psicologico!
Bibliografia
[1] K. Bilodeau, “Fibromyalgia: Exercise helps — here’s how to start”, Harvard Medical School, 13/10/2020
[2] Busch, Angela J., et al. “Exercise therapy for fibromyalgia.” Current pain and headache reports 15 (2011): 358-367.
[3] Mayo Clinic Staff, “Fibromyalgia”, Mayo Clinic, 26/10/2021
[4] Humanitas, “Fibromialgia”, https://www.humanitas.it/malattie/fibromialgia/, aggiornato al 03/07/2023
[5] Gruppo San Donato, “Fibromialgia: come riconoscerla e cosa fare”, https://www.grupposandonato.it/news/2020/febbraio/fibromialgia-cosa-significa, 19/02/2020