Dimagrire in modo mirato in alcuni punti del corpo

Il dimagrimento localizzato

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Hai mai sentito parlare di dimagrimento localizzato, o spot reduction? È un argomento che negli ultimi 60-70 anni è stato molto dibattuto. Non sarebbe bello poter diminuire i piccoli accumuli di grasso corporeo solo dove ci interessa? Anche se l’idea è allettante, non è di così semplice realizzazione e nel mondo della scienza dell’allenamento è un argomento che desta ancora molte controversie. In questo articolo cercheremo di capire come mai. Prima di addentrarci nel vivo, però, è bene conoscere il tessuto adiposo, i muscoli e la loro connessione. 

Tessuto adiposo: meglio conosciuto come grasso

Il tessuto adiposo è un tessuto connettivo, cioè un tessuto in cui le cellule sono disposte all’interno di una matrice extra-cellulare consistente. La matrice extra-cellulare, a seconda del tessuto connettivo, ha diversa funzione. Nell’osso è la porzione calcificata, che quindi funge da sostegno, nella cartilagine è la componente gelatinosa, che funge da cuscinetto. 

Ogni tessuto ha le sue cellule specifiche quelle del tessuto adiposo si chiamano adipociti. Gli adipociti del grasso bianco sono cellule che al loro interno accumulano gli acidi grassi. A seconda della localizzazione nel corpo possiamo parlare di due tipi di grasso: il grasso sottocutaneo e il grasso viscerale. In una condizione fisiologica il grasso sottocutaneo rappresenta la maggior parte del tessuto adiposo, si trova tra la pelle e il muscolo e ha funzione di riserva. Il grasso viscerale rappresenta un 20% del grasso totale, si trova nell’addome attorno ai visceri e la sua funzione è quella di protezione degli organi interni. Dal punto di vista della salute un accumulo eccessivo di grasso addominale, soprattutto viscerale, ci espone a un rischio di problemi cardiovascolari più elevato. 

La localizzazione del nostro tessuto adiposo non la possiamo scegliere ed è invece determinata da fattori come il nostro sesso o la genetica, che non si possono cambiare, e altri invece che possono essere modulati, come lo stile di vita

Muscoli: quali sono i loro carburanti?

Quando si parla di muscoli probabilmente i primi che ti vengono in mente sono i quadricipiti, i bicipiti o gli addominali. Questi sono i muscoli scheletrici, quelli che ci permettono di muoverci volontariamente nello spazio. Poi ci sono anche il muscolo cardiaco e i muscoli involontari, ad esempio quelli che circondano l’intestino permettendo al cibo di progredire lungo il tratto digerente, o quelli che circondano le arterie facendo sì che il sangue arrivi in periferia. 

Nel dimagrimento localizzato i muscoli coinvolti sono i muscoli scheletrici. I muscoli per potersi contrarre hanno bisogno di carburante. Il carburante è dato da glucosio e acidi grassi liberi. A seconda dell’intensità e della durata dell’allenamento il tipo di carburante principale sfruttato dal muscolo cambia. Il muscolo al suo interno ha delle riserve, sia di glucosio sia di acidi grassi, ma al bisogno sfrutta quelli circolanti nel sangue. 

Durante l’allenamento il muscolo è in grado di far entrare all’interno delle singole cellule muscolari una maggior quantità di glucosio aumentando i recettori che lo trasportano all’interno della cellula. Si è anche scoperto che i muscoli sono in grado di produrre degli ormoni. Gli ormoni sono molecole prodotte da una ghiandola/organo endocrino e rilasciate nel circolo sanguigno. Gli ormoni hanno delle funzioni specifiche, che si esplicano solo in alcune cellule bersaglio. 

Detta così è complicata. Immagina gli ormoni come delle chiavi, le chiavi possono aprire solo le serrature compatibili. Le cellule sono le serrature e quindi gli ormoni che circolano nel sangue agiscono solo sulle cellule che presentano i loro recettori. Uno degli ormoni prodotti dai muscoli durante la contrazione ha funzione lipolitica. In altre parole: il muscolo con la sua contrazione produce un ormone che ha come bersaglio gli adipociti, che rilasciano acidi grassi nel circolo sanguigno. Il muscolo, quindi, per poter sostenere una contrazione prolungata ha meccanismi diversi che gli permettono di procurarsi le sue fonti energetiche sotto forma di glucosio e acidi grassi. 

Dimagrimento localizzato e i primi studi

Come dicevamo all’inizio con dimagrimento localizzato si intende riuscire a ridurre il grasso corporeo in maniera mirata in particolari zone dell’organismo. Questo tipo di dimagrimento è stato considerato fondamentale per cercare di ridurre il grasso addominale, che è quello che aumenta il rischio cardiovascolare, se è presente in eccesso. Ci sono studi scientifici che indicano come il grasso viscerale e il grasso sottocutaneo rispondano in maniera diversa alla riduzione calorica con il grasso viscerale che diminuisce più abbondantemente del grasso sottocutaneo. 

Ma questo non è indice di dimagrimento localizzato. I primi studi che hanno cercato di vedere se esistesse il dimagrimento localizzato erano per cercare una riduzione del grasso localizzato sull’addome. Questi studi prevedevano che si facessero solo esercizi di rinforzo addominale. In questi primi studi non si è notata nessuna correlazione tra l’esercizio fisico e la perdita di massa grassa.

Lipolisi nei depositi adiposi vicino al muscolo attivo: una scoperta

Questi risultati abbastanza scoraggianti hanno portato gli scienziati a chiedersi il perché del fenomeno e a chiedersi se la lipolisi avvenisse in maniera identica nel corpo durante l’esercizio. Si è visto, però, che il rilascio degli acidi grassi avviene maggiormente nei depositi adiposi localizzati vicino al muscolo preso in considerazione. E, ancora, più nello specifico: se sto facendo un esercizio che prevede il lavoro dei quadricipiti la lipolisi, si ha solo nella parte anteriore della coscia e non in quella posteriore. Ci sono diverse ipotesi per spiegare questo fenomeno. 

Il tessuto adiposo è un tessuto con una scarsa vascolarizzazione. L’attività muscolare richiama sangue verso la zona attiva. Questo porta a una maggior disponibilità di sangue per il tessuto adiposo circostante. Abbiamo anche visto che il muscolo, durante la contrazione, produce degli ormoni a funzione lipolitica. Tutto il tessuto adiposo risponde alla presenza di questi ormoni. Ma il tessuto adiposo circostante il muscolo ha un maggior afflusso di sangue ed è più vicino al sito di rilascio degli ormoni, quindi è più probabile che gli ormoni trovino la loro serratura vicino a dove sono stati prodotti. Inoltre anche altri fattori che inducono la lipolisi, come l’epinefrina, sono prodotti durante l’allenamento. Anche in questo caso il maggior flusso sanguigno nel tessuto adiposo vicino ai muscoli che si stanno contraendo fa sì che in questa regione si liberino un maggior numero di acidi grassi. 

Questi studi non dimostrano il dimagrimento localizzato, ma danno indicazione che può esserci una lipolisi localizzata.

Dimagrimento localizzato: i nuovi protocolli di esercizio

Queste nuove scoperte hanno portato all’ideazione di programmi di allenamento specifici per poter indurre una spot reduction. Ne sono stati testati di diverso tipo, tutti però partono da considerazioni fisiologiche. Per prima cosa si devono attivare i muscoli vicino alla zona in cui si vuole ridurre la massa grassa. Questo lo si può fare con esercizi specifici per i muscoli della zona di interesse. Poi si passa a una base di allenamento che prevede che il muscolo usi prevalentemente acidi grassi, quindi un allenamento aerobico di intensità moderata.

I diversi studi che hanno portato evidenze sul dimagrimento localizzato hanno basato la parte di allenamento che prevede l’attivazione muscolare su allenamenti di forza o forza unita all’endurance.

L’ordine dell’allenamento e i gruppi muscolari coinvolti sono fondamentali per vedere i risultati sperati. Se si vuole avere un dimagrimento localizzato, fare un allenamento aerobico prima dell’allenamento di forza non è efficace, così come non è efficace attivare muscoli del distretto interessato e fare un allenamento aerobico che preveda principalmente l’attivazione di un altro distretto corporeo. 

Conclusioni

Il dimagrimento localizzato, o spot reduction, è un tipo di dimagrimento che potrebbe portare a benefici per la salute soprattutto nelle persone che hanno un alto rischio cardiovascolare dovuto alla circonferenza vita elevata.

Dopo decenni di stallo si è scoperto che il tessuto adiposo vicino ai muscoli che si contraggono ha una lipolisi maggiore. Questa lipolisi localizzata, dovuta a esercizi di forza, accoppiata a un allenamento aerobico di intensità media, pare localizzare la riduzione del grasso alle zone interessate.

Questi recenti studi, basati sulla fisiologia del lavoro muscolare e della lipolisi, sono promettenti, ma purtroppo sono ancora pochi. Le conoscenze di base per mettere in piedi altri protocolli e testarli adesso ci sono, e tra qualche anno potremo finalmente dire con un certo grado di confidenza se il dimagrimento localizzato è possibile o meno. 

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