La periostite
Sommario
Hai presente quando, dopo avere corso, saltato o battuto spesso sulle gambe, senti un dolore acuto alle tibie? Che, quando ricominci a correre o saltare, fa ancora più male e provoca fitte a ogni appoggio? Novanta volte su cento è colpa della periostite, quella malefica compagna di moltissime atlete.
Di cosa stiamo parlando
La periostite è un’infiammazione del periostio, una guaina, ovvero una membrana di tessuto connettivo che riveste le ossa lunghe. È ricco di vasi sanguigni e produce un tipo di cellule staminali a supporto del benessere delle ossa. Il periostio può infiammarsi e provocare dolore acuto. Le cause dell’infiammazione sono di solito urti o traumi ripetuti, ma anche infezioni o difetti posturali. Questa infiammazione è la nostra amica periostite.
La più comune è quella alla tibia, sia anteriore che lateral-posteriore (è piuttosto facile riconoscerla: basta verificare dove fa più male, se davanti o lungo il polpaccio). La tibia, infatti, è di gran lunga l’osso più sollecitato da urti continuati. Possiamo battere contro il terreno, soprattutto durante corsa, balzi e salti contro superfici dure, oppure contro corpi esterni (come le tibie dei calciatori avversari).
Gli atleti che soffrono di periostite sono quindi molti e molto incavolati, dato che è piuttosto invalidante per l’attività fisica e richiede periodi forzasti di riposo o attività moderata.
La periostite è particolarmente molesta anche perché provoca spesso dei cambi posturali involontari: per ridurre gli impatti che causano dolore a una gamba, una persona potrebbe caricare di più sull’altra, oppure assumere posture storte e problematiche per altre parti del corpo.
Cosa aumenta il rischio di periostite
Praticare sport che richiedono molta corsa e balzi aumenta esponenzialmente il rischio di periostite. Farlo su superfici dure (asfalto, ma anche vecchio tartan delle piste di atletica) peggiora la cosa, specialmente se si usano scarpe usurate o inadatte, con poca ammortizzazione e scarsa distribuzione del peso corporeo.
Il quadro peggiora ulteriormente allenandosi con tecniche di corsa o di salto sbagliate, oppure aumentando repentinamente i carichi senza procedere gradualmente. Prestare poca attenzione alla flessibilità muscolare è un’altra pessima idea, perché anche i muscoli che si agganciano al periostio possono contribuire a stressarlo.
Anche il sovrappeso è un fattore di rischio, perché aumenta il peso da reggere durante gli urti. Controllare il proprio peso prima di lanciarsi su piani di allenamento troppo impattanti è quindi imperativo.
Infine, la pronazione del piede può portare ulteriore stress. Il rischio, qui, si riduce indossando scarpe apposite per pronatori (ne abbiamo parlato in un altro articolo) e, all’occorrenza, chiedendo a un medico sportivo.
Prevenzione
Prevenire la periostite significa, in buona sostanza, limitare i fattori di rischio descritti sopra.
Tanto per iniziare, indossare scarpe adatte e ben ammortizzate.
Tenere sotto controllo il peso corporeo, in particolare in sport che richiedono molti salti (ricordiamo che, così facendo, salvaguardiamo anche la schiena).
Far progredire di pari passo il rinforzo muscolare e l’aumento di carichi di allenamento, dando tempo al corpo di adattarsi. Allo stesso tempo, imparare una buona tecnica di corsa, ad esempio una che impatti poco sui talloni e ammortizzi adeguatamente gli urti.
Infine, scegliere (se possibile) il tipo di terreno degli allenamenti. Ad esempio, se si fa jogging al parco, è meglio correre sulla terra battuta piuttosto che sull’asfalto; oppure, se si inizia a sentire bruciore alle gambe, prediligere una corsa in un campo piuttosto che per strada, per dare sollievo alle tibie.
Curare la periostite
Contro la periostite è stato provato e consigliato di tutto, dai rimedi alchemici antidolorifici alla somministrazione di steroidi, dalle tecniche di compressione alla crioterapia. Sebbene alcuni metodi siano attualmente al vaglio di sperimentazioni scientifiche, i “vecchi, semplici rimedi” sono quelli ancora più efficaci: riposo, applicazioni locali di ghiaccio, e antidolorifici orali. E tanta, tanta pazienza mentre si aspetta di poter tornare ad allenarsi.
Qualche consiglio pratico conclusivo
La periostite è fastidiosa e invalidante – e non passa da sola. Quando inizi a sentire fitte alla tibia, mettiti il cuore in pace e prendi un periodo di pausa da corsa e salti per de-infiammare il periostio. Prima è meglio: inutile giocare a fare gli eroi e tenere il dolore, tanto da solo non se ne andrà. Nel frattempo, però, ci si può continuare ad allenare con altri esercizi, o con nuoto e bicicletta per mantenere attivi gli arti inferiori. L’importante è non continuare a stressare le povere tibie. Alla fine della fiera, è meglio provare a prevenire la periostite seguendo i consigli visti sopra, piuttosto che doversi sorbire il processo di guarigione.
Bibliografia
[1] Tim D. White, Pieter A. Folkens, “Periostitis”, The Human Bone Manual, 2005
[2] Hasegawa, Morgan, et al. “Recurrent Tibial Periostitis Due to Blunt Trauma.” Hawai’i Journal of Health & Social Welfare 81.2 (2022): 38.
[3] Humanitas, “Periostite tibiale” (aggiornato al 13/12/2022)