Spesso è tutta una questione di quantità
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Quante volte abbiamo sentito dire “evita questo alimento”, “non fare questo esercizio”, “quest’altro fa bene”? Semplificare, portando all’estremo la bontà o la dannosità di qualcosa, è un metodo comunicativo semplice. Tuttavia, nasconde quasi sempre un eccesso di prescrizioni, che dimenticano la complessità del corpo umano e lo trasformano in una dicotomia bianco/nero quasi sempre dannosa.
Dosi e quantità
Per gli antichi Greci, “farmaco” significava sia rimedio che veleno. Tutto dipendeva dalla dose di somministrazione: se troppo scarsa, non funzionava, se sufficiente, invece, sì, ma se fosse stata eccessiva sarebbe risultata deleteria. Avevano già compreso due cose fondamentali per intervenire sul corpo umano. Uno, le risposte fisiologiche agli stimoli non sono sempre lineari, ma variano a seconda delle dosi. Due, togliere completamente qualcosa, spesso, toglie anche i benefici delle sue piccole dosi.
Per moltissime cose che agiscono sul corpo, dagli ingredienti di pillole e creme, ai farmaci da assumere, agli allenamenti da effettuare, si verifica quanto descritto nell’immagine sotto.
La percezione diffusa è di un effetto lineare: zero dosaggio, zero effetti; aumento il dosaggio, aumento gli effetti. Esempio: mi alleno alla morte, ergo avrò un corpo da Bronzo di Riace.
La realtà, invece, è molto spesso diversa: se non faccio nulla, inizio addirittura a perdere. Ma anche esagerando rischio di creare danni! La migliore efficacia sta nel dosaggio ottimale, sotto le quantità nocive, ma ben sopra le quantità inutili. Esempio: gli ingredienti dei farmaci sono studiati apposta per contenere il dosaggio ottimale. Di meno, sarebbe come bere acqua fresca; di più, potrebbero creare scompensi al corpo. Stesso dicasi per gli allenamenti: esagerare significa rischiare infortuni e stressare eccessivamente il corpo; non fare nulla infiacchisce.
Come rispondere a chi “elimina cose”
Una delle mode degli ultimi decenni è togliere qualcosa a un piano nutrizionale o a una scheda di allenamento. Le diete “senza” abbondano; c’è chi consiglia di evitare completamente alcuni esercizi per non danneggiare il pavimento pelvico; la demonizzazione di questa o quella pratica porta fama e soldi a molti personaggi.
Stare “senza”, però, porta spesso problemi.
Una dieta senza carboidrati priva il corpo dell’energia spiccia necessaria a fare le attività giornaliere e lo sport (certo, anche le altre macromolecole danno energia, ma danneggiando i muscoli e togliendo nutrienti ad altre funzioni corporee).
Un programma di allenamento che toglie alcuni gruppi muscolari sbilancia il corpo e lo rende esposto a infortuni e debolezze (chiaro, se ho un’infiammazione localizzata devo aspettare un po’ prima di usare quel muscolo, ma è una situazione temporanea ed eccezionale).
In generale, molte proposte di “senza” sono un’esagerata semplificazione del modello lineare, che estremizzano una visione del corpo in bianco o nero.
Ben diversa, e a volte più difficile da eseguire e insegnare, è l’identificazione della dose ottimale. Per molti prodotti di farmacia, si possono fare test e identificarla in maniera precisa: per uccidere quel batterio serve tot principio attivo. Per altre cose, come gli integratori, il discorso è un po’ più scivoloso, ma ci sono sempre linee guida.
Per i programmi di allenamento, esistono invece professionisti del settore per aiutare a personalizzare l’ottimo in base alla forma, alle capacità e agli obiettivi di chi si allena. L’ottima serie di squat per una persona “normale”, che punta al benessere personale, sarà inferiore a quelle di un sollevatore di pesi professionista. È tutta una questione di bilanciare con senso di causa numeri, volumi ed effetti. La ricetta miracolosa non esiste ma serve applicazione e l’assistenza di chi, su questi numeri, basa la propria professione.
Un po’ di tutto, con moderazione
Per l’allenamento, come per l’alimentazione vale una guida di massima: nel dubbio, fai un po’ di tutto, con moderazione.
Il movimento armonico e costante agisce come una medicina su numerose funzioni corporee: farne poco e spesso è un ottimo modo per cominciare una routine di salute. Poi, potrai cercare programmi di allenamento per migliorare e trovare il tuo ottimo. Si tratta, in fondo, di trovare il giusto bilanciamento tra efficacia e benessere.
Bibliografia
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